Nuovo stage, nuova esperienza all’estero, nuovo blog. Ma da dove comincio? Mmmh, potrei cominciare da quando ho deciso di fare il Leonardo, ma in realtà non me lo ricordo. Da quando ho fatto domanda per parteciparvi scrivendo inutili curriculum e lettere in motivazionali in inglese e (udite udite!) in francese. Forse è meglio cominciare dal 3 settembre, giorno della mia partenza dall’Italia? O dal primo giorno di stage? O dal primo giorno nella nuova casa?
No... ho deciso che comincio dal 30 agosto. Ultima cena. L’ultima domenica in Italia ho deciso di invitare i miei amici a casa mia per una cena. Niente di speciale, giusto un momento per salutarci. Abbiamo mangiato, bevuto, parlato, bevuto, scherzato, bevuto. Poi mi hanno dato dei regali. Quelli della tombola bastarda però. Quindi mi sono beccata nell’ordine:
- un lettore dvd portatile con telecomando probabilmente rotto (tosi, sforo col peso in valigia!)
- una pallina da tennis in spugna trovata dentro le patatine (si ringrazia il magazzino di mauro)
- un interruttore a chiave totalmente inutile
- un dopobarba
- un salvaslip con sopra scritto con l’evidenziatore “usato ma garantito”.
Momento di commozione per questi bellissimi e importantissimi regali (che logicamente ho lasciato in Italia). Dopodiché arriva il regalo vero e proprio. Un libro: “Il delfino” di Sergio Bamabaren. Avevo promesso di leggerlo in aereo. Figurati! Non ho resistito e me lo sono letto un pomeriggio, in uno dei miei tanti momenti di procrastinazione nella fase “lucia cazzo devi fare la valigia e non devi sforare i 25 kg tra bagaglio a mano e valigia da imbarcare”.
Beh insomma per farvela breve tanto per cambiare mi sono messa a piangere leggendo il libro. I miei amici (praticamente Albi) hanno trovato il libro giusto per descrivermi e per farmi riflettere in un momento così particolare della mia vita.
Ed è per questo motivo che ho intitolato questo blog “Il delfino e la balena”.
Il delfino è il protagonista del libro che passa le giornate ad andare incontro alle onde sulla barriera corallina, mentre gli altri membri del branco pescano tutto il giorno. Incompreso dal resto del gruppo, il delfino parte al largo alla ricerca "dell'onda perfetta che gli avrebbe aperto gli occhi sul senso della sua vita e gli avrebbe permesso di realizzare il suo sogno".
Adesso non sto qua a raccontarvi tutto il resto del libro, quello che sto cercando di dire è che una parte di me è come quel delfino che sente il bisogno di prendere il largo per inseguire i propri sogni e per capire chi è veramente.
Tuttavia un'altra parte di me è come una grossa balena che si muove lentamente e goffamente e che preferisce seguire il sicuro percorso indicato dalle correnti marine piuttosto che affrontare l'ignoto. La balena rimane impassibile di fronte a quello che le succede intorno e segue la corrente, sicura, conosciuta, nella quale si sente a suo agio.
Il delfino va verso mondi sconosciuti e insicuri, la balena rappresenta la sicurezza di quello che già abbiamo e conosciamo. Il delfino è un sognatore, la balena è realista e sa che i sogni non sempre si realizzano.
E potrei ribadire il concetto all'infinito, ma penso abbiate capito lo stesso. In fondo noi tutto siamo un po' delfino e un po' balena. Tutto dipende da quello che prevale.
Io ho lasciato la balena a Marola e sono salita in groppa al delfino. Chissà dove mi porterà.
love love love=)
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